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LO STERMINIO DEGLI ZINGARI. LA PROPOSTA DIDATTICA PER IL GDM 2020

«I giovani non sono responsabili per quello che è accaduto nel passato. Ma sono responsabili per quello che ne verrà fatto nel corso della storia» (citazione di Claudio Pavone)

NON SOLO EBREI.
LO STERMINIO DEGLI ZINGARI, "ARIANI DEGENERATI"

Anche quest'anno la Biblioteca "Di Vittorio" e ProteoFareSapere propongono alle scuole della città e della provincia una modalità non rituale per ricordare il 27 gennaio; ci sembra infatti necessario riflettere sul perché e sul come si siano consumate le tragedie che hanno insanguinato l'Europa.

Proponiamo quindi a docenti e studenti il tema del Porrajmos, dello sterminio del popolo zingaro, deciso dal regime nazista per cancellare un "popolo ariano degenerato" e quindi tanto più meritevole di scomparire. Uno sterminio che ancora oggi fatica ad essere ricordato quando si parla della "soluzione finale", perché tocca pregiudizi e resistenze sempre vivi nella nostra società, alimentati da una reale difficoltà di integrazione di quello che la comunità europea ha definito "popolo transnazionale".

Anche quest'anno sarà organizzato un incontro pubblico di presentazione e saranno messi a disposizione dei docenti che aderiranno alla proposta un dossier essenziale di testi e ulteriori indicazioni di saggi, articoli, siti, documentari, film e romanzi.
I docenti interessati a partecipare dovranno comunicarlo ENTRO IL 30 OTTOBRE 2019 a uno dei seguenti indirizzi:

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Il testo completo della proposta lo trovate qui sul sito della Biblioteca

La fotografia viene dal sito: https://www.peridirittiumani.com/.../shoah-il-genocidio-dei-.../

porrajmos foto

 

Per il Taia. Ricordiamo Luigi Battaglia

A un anno dalla sua improvvisa scomparsa, anche la Cgil di Bergamo con la biblioteca "Di Vittorio" partecipa alla serata dedicata a Luigi Battaglia, il Taia per i tanti che l'hanno conosciuto nella sua lunga militanza politica, sindacale, culturale e sociale.
Durante la serata del 28 settembre al Teatro Modernissimo, ci sarà così modo di ricordarlo con le testimonianze di Mario Agostinelli, don Adriano Peracchi e Bruno Ravasio, che verranno sollecitati da Gigi Riva, dopo i saluti - non rituali - di Gianni Peracchi, segretario della Cgil di Bergamo, Claudio Cancelli, sindaco di Nembro e Valerio Poloni, presidente dell'Associazione "Paese Vivo" ,che con la Cooperativa Gherim è tra gli altri organizzatori.
Dopo un brindisi doveroso, inizia la parte musicale, con le canzoni di Michele Dal Lago e Giusi Pesenti, di Sandra Boninelli e del gruppo rock Surf.
Una selezione delle immagini scattate in Bosnia dal fotografo Mario Boccia verrà proiettata nel corso della serata, che è a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Aderiscono all'iniziativa la sezione Anpi di Alzano Lombardo e il Circolo PD di Nembro

 

scarica qui la locandina

Chiusura della Biblioteca "Di Vittorio"

presentazione di VIAGGIO TRA GLI ITALIANI ALL'ESTERO

Limitata a un solo – ma decisamente interessante – appuntamento la presenza della Biblioteca “Di Vittorio” alla Fiera dei Librai di Bergamo, che quest’anno festeggia la sua sessantesima edizione.

Il 23 aprile, alle 18.30, allo Spazio Incontri, Paolo Barcella, Eleonora Failla e Bruno Simili presentano il n. 500 de “Il Mulino”, dedicato al

VIAGGIO TRA GLI ITALIANI ALL’ESTERO. RACCONTO DI UN PAESE ALTROVE

Uno sguardo su un fenomeno variegato, difficile da cogliere e spesso presentato per stereotipi. La nuova emigrazione tocca tutti da vicino. Sia perché, «più o meno direttamente tutta la popolazione italiana ha avuto un’esperienza migratoria e più o meno chiunque di noi oggi conosce – perché parente, amico, collega, compagno – qualcuno che ha deciso di lasciare l’Italia per trasferirsi all’estero». Sia perché non si può trascurare la decisione di vivere altrove presa da un numero crescente di persone che, in ragione della loro età, dovrebbero costituire l’architrave del Paese in cui sono nati. Non è soltanto la «fuga dei cervelli» che viene analizzata in questo volume, ma più in generale una diversa e più vivace mobilità, di cuiscrivono, insieme agli studiosi, 40 protagonisti di questa nuova migrazione.

Biblioteca “Di Vittorio  | 60° Fiera dei Librai di Bergamo
in collaborazione con la rivista “Il Mulino”

Qui la locandina

Sta terra nun fa pi mia. Una ballata d'emigrazione degli anni Venti

Con grande piacere vi segnalo il video che riprende Sta terra nun fa pi mia, una canzone di emigrazione registrata il 23 gennaio 1928 a New York da Rosina Gioiosa Trubia, cantante di origine palermitane cui si conosce solo il nome, che la scrisse e la incise. Il disco originale andò perduto ma – grazie alle ricerche dell’etnomusicologa Giuliana Fugazzotto – Michele Dal Lago, Giusi Pesenti con il chitarrista americano Jake Sanders l’hanno ritrovata e registrata nel video al link:

https://www.youtube.com/watch?v=dhUb_GSW_0Q&feature=youtu.be&fbclid=IwAR375qT8hxeGjgPPy7G0fA3Sv5Sdv5b-ozrapnbGCXXu9UEk2VJtAgwnvlk

in collaborazione con la Biblioteca “Di Vittorio”.

Per chi vorrà approfondire l’argomento, il prossimo 11 maggio, in Sala Lama, ne parleremo con Giuliana Fugazzotto, Paolo Barcella e Michele Dal Lago, che sarà accompagnato alla chitarra e alla voce da Giusi Pesenti e Angelo Bonfanti.

 

"Nella prima metà del Novecento, vennero registrate negli Stati Uniti d’America migliaia di matrici di canzoni e musiche dirette a un pubblico di origini italiane. Si trattava di brani come “Fronn’ e limone”, registrata nel 1921 dalla General Phonograph Corportation, come “A morte ‘e Rodolfo Valentino” prodotta dalla Columbia nel 1926, oppure come “Lacrime ‘e cundannati”, registrata dalla Okeh nel 1927 e dedicata alla vicenda di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Erano per la gran parte canzoni dialettali – soprattutto, anche se non soltanto, campane e siciliane – e andavano ad arricchire i “cataloghi etnici” dell’industria discografica statunitense, diretti al gusto di gruppi sociali e nazionali particolari, presenti in Nord America come conseguenza della “Grande Emigrazione” ottocentesca e novecentesca. L’industria discografica che nel giro di qualche decennio avrebbe dominato il mercato mondiale trovava quindi ai suoi albori nelle masse migranti quote importanti del suo mercato, mettendo spesso al lavoro musicisti immigrati, soprattutto italiani perché – grazie alla diffusione di bande musicali, conservatòri, scuole di musica in Italia – erano frequentemente buoni musicisti. Una pagina di storia culturale e transnazionale di grande interesse può essere insomma scritta partendo dall’ascolto di queste vecchie canzoni, come ha fatto Giuliana Fugazzotto con il suo volume “Sta terra nun fa pi mia”, in origine titolo di una canzone di Rosina Gioiosa Trubia registrata all’inizio del secolo e riproposta da Giusi Pesenti, Michele Dal Lago e Jake Sanders in questa struggente versione."

Paolo Barcella, docente di Storia Contemporanea e Storia dell’America del Nord presso l’Università di Bergamo.

Scheda tecnica:

Sta Terra Nun Fa Pe Mia (Rosina Gioiosa Trubia, 1928, New York)
Giusi Pesenti - voce e ossa Michele Dal Lago - chitarra Jake Sanders - chitarra
Riprese e montaggio - Massimiliano Milesi

Video prodotto in collaborazione con Biblioteca Di Vittorio - Centro di Documentazione Sindacale della CGIL di Bergamo.
A Michele, Giusi, Paolo, Jake e Angelo il nostro ringraziamento più vivo

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