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Presentazione di "I NOSTRI GRANAI". 15 giugno a Milano

cop web

15 giugno  2015 – ore 17.30
Archivio di Stato di Milano - Via Senato 10

Gli Archivi Sindacali. Tributo a Sandra Barresi

a partire dal volume

I Nostri Granai. Gli archivi storici, le biblioteche e i centri di documentazione della CGIL,

a cura di Elisa Castellano, Ediesse 2015

ne discutiamo con Franco Stasi (Cgil Lombardia), Maurizio Savoja (Sovrintendente Archivistico Lombardia)

Aldo Carera (Bibliolavoro), Mattia Granata (Unimi) Letizia Cortini (Amood).

Sara presente la curatrice.

A cura del coordinamento nazionale Archivi Cgil
 In collaborazione con Archeion

scarica la locandina

 

"Ci sembrava di essere liberi". Presentazione il 29 maggio

copertina

L'intervista a Roberto Villa a RadioArticolo 1, la radio web della Cgil:

http://www.radioarticolo1.it/audio/2015/05/26/24401/lavori-in-corto-bergamo-gli-anni-70-sulle-frequenze-radiofoniche

Nella seconda metà degli anni Settanta, le radio democratiche interpretano in modo nuovo la generica domanda di comunicazione che viene dalla società italiana. Fortemente connotate dal punto di vista politico e strettamente legate al movimento contestativo che attraversa il decennio, queste radio si rivolgono prevalentemente al pubblico giovane, portando alla ribalta soggettività e temi precedentemente privi di visibilità.

Incrociando fonti orali e inediti documenti di archivio, il volume Ci sembrava di essere liberi. Per una storia delle radio democratiche bergamasche racconta e analizza una delle numerose declinazioni locali assunte dal fenomeno delle radio democratiche: concentrandosi su un contesto periferico come quello bergamasco e mettendone in rilievo le specificità, il volume tenta infatti di proporre una ridefinizione dell'intero complesso dell'emittenza democratica in Italia, smussandone gli elementi agiografici e rilevandone rimozioni, contraddizioni e fallimenti.

La storia delle otto radio di Bergamo e della sua provincia viene interpretata come l'epifenomeno di un decennio concepito come un lungo processo di incubazione di fermenti culturali che, svuotati della forza contestataria, si sono organicamente delineati negli anni successivi, influenzando profondamente gli sviluppi della storia sociale dell'Italia repubblicana. L'ipotesi interpretativa da cui muove questo lavoro è infatti quella di una sconfitta strisciante che la sinistra rivoluzionaria prova a rinviare, protraendo oltre la loro naturale scadenza parole d'ordine e forme di socializzazione destinate a fallire. In questa direzione le radio democratiche non assumono una funzione rivoluzionaria come nei propositi di alcuni tra i fondatori o come spesso rimarcato dalla scarsa letteratura sul tema, ma disimpegnano se mai il ruolo di megafono per istanze e soggettività nuove che intersecano o addirittura sostituiscono i temi del politico con quelli del personale, ponendo le basi per la svolta epicurea degli anni '80, quando il ripiegamento individuale neutralizza e annulla l'esperienza comunitaria del movimento contestatario degli anni '70.

Ciascuna delle radio prese in esame viene studiata nel suo contesto storico e geografico di appartenenza, nei suoi presupposti economici e infrastrutturali, nel ruolo attribuito alle donne all'interno delle redazioni, nella gestione dei palinsesti e della musica trasmessa, nonché nei motivi che ne hanno determinato la scomparsa e dunque – più in generale – che hanno sancito l'epilogo dell'emittenza democratica a Bergamo.

La realizzazione di quest'indagine si sostanzia nell'uso delle fonti orali. Le testimonianze raccolte per l'elaborazione e la redazione di questo lavoro sono 25 e sono state raccolte tra l'aprile 2012 e il febbraio 2013. Poiché alcune di queste testimonianze hanno avuto come protagonisti due o più testimoni, gli informatori dei cui racconti ci si è potuti avvalere sono 31. Il campione è stato costruito attraverso reti di relazioni sociali e le testimonianze sono state raccolte tramite il metodo dell'intervista narrativa. Ognuna delle interviste è stata sottoposta a trascrizione, previo processo di normalizzazione testuale. Il confronto tra vita narrata e vita vissuta che fa parte dell'analisi ermeneutica delle fonti orali è stato realizzato anche con il sostegno delle fonti bibliografiche, il cui impiego è stato da un lato illustrativo, vale a dire strumentalizzato a sostegno di una tesi, e dall'altro analitico, cioè volto a dedurre il senso generale di un tema a partire dal caso specifico considerato. Come già accennato, le fonti orali sono state incrociate a inedite fonti di archivio, incluse alcune registrazioni delle trasmissioni delle radio democratiche bergamasche.

Roberto Villa, Ci sembrava di essere liberi. Per una storia delle radio democratiche bergamasche, Roma. Ombrecorte, 2015

 

il primo maggio del 1945 a Bergamo

1 maggiobg rosaCamera Confederale del lavoro - Bergamo
1° Maggio
Lavoratori e lavoratrici!
Dopo lunghi anni di barbarie fascista possiamo celebrare il 1° Maggio in clima di libertà. Questa data richiama alla mente di ogni lavoratore il ricordo degli eroismi, sacrifici e lotte di mille e mille martiri per la causa della libertà e dell'emancipazione della classe lavoratrice.
La dominazione fascista ha dimostrato una volta di più l'inderogabile necessità della unione organica di tutti i proletari al di sopra di ogni pregiudiziale politica o religiosa. I lavoratori italiani che con gli scioperi e le agitazioni sono stati all'avanguardia della lotta di liberazione hanno salvaguardato il patrimonio industriale della Nazione difendendo con le armi le fabbriche e gli opifici dalla bieca volontà distruggitrice del nazifascismo. Questi immensi sacrifici della classe lavoratrice debbono ottenere il pieno riconoscimento attraverso una rapida risoluzione dei gravi problemi alimentari e salariali tenendo conto delle enormi privazioni in cui la massa è costretta a vivere ancora attualmente.
OPERAI, IMPIEGATI E TECNICI!
La Camera del Lavoro è veramente la vostra casa e mediante l'organizzazione sindacale vi sarà dato modo di difendere i vostri interessi contro il prepotere del capitalismo.
In marcia verso una vera e sana democrazia progressiva al cui fondamento debbono essere chiamate tutte le forze popolari!
Viva l'Unità dei lavoratori!
Viva i Partigiani eroici figli del popolo!
Viva il 1° Maggio!
Il Comitato provvisorio della Camera del lavoro di Bergamo e provincia
Bergamo, 28 aprile 1945
(Il manifesto, stampato su carta color magenta, è conservato all'Archivio dell'Isrec Bg)

 

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