PNRR ancora al palo, anche per il sostegno agli anziani non autosufficienti mancano ancora molti provvedimenti attuativi
La missione del PNRR intitolata "Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell'istituzionalizzazione degli anziani non auto-sufficienti", gode, su scala nazionale, di un finanziamento di 500 milioni. La regione che riceve più fondi è la Lombardia (78 milioni di euro circa), anche perché è quella con il maggior numero di anziani sul proprio territorio. Per accedere a questi finanziamenti europei, il governo ha rispettato le tempistiche previste, approvando alla fine del 2023 la legge delega di riforma dell'assistenza e, ad aprile di quest'anno, il decreto legislativo per applicarne i contenuti.
Quindi sembrerebbe tutto ok se non fosse che la messa a terra, come si suol dire, dei progetti è ancora al palo, così come sta succedendo per molti altri capitoli del PNRR. Infatti, il decreto delegato di aprile non applica né disciplina, di fatto, alcunchè, rimandando ad altri 19 provvedimenti attuativi (alcuni arrivano al 2026), la sua concreta applicazione.
Sono 4 le linee sulle quali dovrebbero muoversi i progetti e le azioni finanziabili:
- capacità genitoriali e famiglie in condizioni di vulnerabilità;
- vita autonoma e deistituzionalizzazione delle persone anziane;
- servizi sociali a domicilio per garantire la dimissione anticipata e prevenire il ricovero in ospedale;
- introduzione di meccanismi di condivisione e supervisione per gli assistenti sociali.
La seconda in particolare, con 307,5 milioni d'investimento, è finalizzata alla riconversione delle residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e delle case di riposo per gli anziani, anche prevedendo gruppi di appartamenti autonomi, dotati delle attrezzature necessarie e dei servizi attualmente presenti nelle strutture organizzate. Ats e comuni possono altresì individuare progetti di residenzialità per le persone anziane nei quartieri e nel tessuto urbano, assicurando i servizi necessari alla permanenza in sicurezza della persona sul proprio territorio. L'obiettivo è quello di evitare il più possibile - e quando possibile - l'istituzionalizzazione degli anziani e assicurarne la massima autonomia e indipendenza, anche mediante il potenziamento dell'assistenza domiciliare.
Nel 2021 gli over 65 erano il 23,5% della popolazione italiana, una percentuale destinata a crescere. Istat stima, infatti, che in Italia nel 2030 gli over 65 anni aumenteranno di un milione e 600.000 unità. Nella nostra provincia passeremmo da 244.584 over 65 del 2023 a 287.985 nel 2030.
Come già scritto in precedenza, ciò significa che le politiche per la terza e quarta età dovranno diventare sempre più centrali, sia a livello nazionale che territoriale, ben sapendo che con il continuo assottigliamento dei nuclei familiari la cura delle persone anziane sarà sostenuta in misura molto minore dal welfare domestico.
Le risorse messe a disposizione dal PNRR sono uno dei molteplici canali di finanziamento per le politiche di welfare rivolte, in particolare, alla terza e alla quarta età. Peraltro ci sono già sperimentazioni in campo decisamente interessanti come, solo a titolo d'esempio, il progetto del comune di Bergamo in collaborazione con università, associazioni e reti sociali per una città a misura di anziani, i progetti di alcuni ambiti finanziati da Cariplo, e molti altri ancora.
Sarebbe dunque opportuno ed utile fare il punto della situazione in ambito territoriale per verificare e progettare un più alto livello di coordinamento di servizi ed azioni concrete, cogliendo l'occasione dell'imminente rinnovo dei Piani di zona, puntando più sui contenuti che sulla "burocrazia", sapendo che non sempre se ne può prescindere. Il sindacato dei pensionati - con le Confederazioni, i soggetti del terzo settore, le reti sociali già attivate, le Rsa - può dare un contributo rilevante ai programmi e alle decisioni che devono però rimanere in capo all'insieme delle istituzioni preposte, a partire dai Comuni e dagli Ambiti, insieme ad Ats e Asst.
Carmen Carlessi
responsabile dip. Welfare Spi Cgil Bergamo
Bergamo, 2 agosto 2024