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Previdenza e assistenza

Rivalutazione delle pensioni - nota e dati di Cgil e Uil


Dopo la sentenza della Corte Costituzionale
In totale a Bergamo
sono 100.000 i pensionati interessati

red Sono circa 100.000 (30% donne e 70% uomini) le pensionate e i pensionati bergamaschi interessati alla rivalutazione degli assegni per effetto della sentenza della Corte Costituzionale e del successivo decreto del Governo, convertito in legge settimana scorsa. Lo rendono noto le segreterie di SPI-CGIL e UILP-UIL di Bergamo, aggiungendo che circa 162.000 pensionati non sono invece toccati dagli effetti del decreto per il semplice fatto che la perequazione dei loro trattamenti non era stata bloccata, mentre 13.500 persone non avranno alcun adeguamento perché percettori di assegni pensionistici complessivamente superiori a 3.000 euro.

red Nella tabella qui sotto viene riportata la distribuzione dei pensionati bergamaschi per classe di importo mensile percepito, con la distinzione tra uomini e donne. Il 64% dei soggetti è titolare di una o più pensioni per un ammontare complessivo superiore ai 1.000 € mensili. Circa il 41% dei pensionati riceve assegni mensili per cifre superiori ai 1.500 €, mentre il 19% percepisce un reddito da pensione superiore ai 2.000 €.

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(1 Importo mensile lordo)

red "Nonostante una situazione tendenzialmente positiva, contano comunque per il 35% i pensionati bergamaschi con redditi inferiori ai 1.000 € mensili e circa il 10% coloro i quali possono contare su contributi previdenziali per cifre inferiori ai 500 € al mese" spiegano da SPI-CGIL e UILP-UIL. "Già oggi chi è in possesso del proprio PIN può entrare nel sistema informatico dell'Inps e trovare la quantificazione esatta di queste cifre. Nelle nostre sedi è disponibile un programma automatico, con le cifre di ciascun trattamento pensionistico tra quelli interessati alla rivalutazione, che consente di controllare prima le proiezioni e poi la effettiva corresponsione delle quote da parte dell'Istituto. Gli 'arretrati' ed una prima rivalutazione per gli interessati saranno liquidati con le pensioni di agosto".

red Nel contempo le segreterie unitarie dei pensionati a livello nazionale stanno incontrando il Ministro del Lavoro per cercare di alzare maggiormente il reale aumento delle pensioni a partire dal 2017, in modo che si "mantenga" nel tempo e, soprattutto, per dare risposte anche ai pensionati meno abbienti, quelli, cioè, sotto la soglia di tre volte il trattamento minimo. "Quelli che, nonostante non abbiano subito il blocco recente, hanno perso potere d'acquisto per effetto di blocchi passati" continuano da SPI-CGIL e UILP-UIL di Bergamo. "L'dea di fondo che orienta questo confronto unitario è che sì, bisogna dare risposta a chi è stato interessato dalla sentenza della Corte, oltre tre volte il minimo della pensione, ma non bisogna dimenticare chi sta dietro e, soprattutto, quelli che in pensione faranno fatica ad andarci. Un intervento di assimilazione dei pensionati alle condizioni dei lavoratori dipendenti e alle condizioni di altri paesi europei dove le pensioni sono poco o nulla tassate è più che mai necessario. Così come è necessario prevedere la possibilità di andare in pensione non ad ottanta anni e con un rendimento dignitoso per i giovani. Ecco perché dovranno essere discusse e tenute in grande considerazioni operazioni volte a rendere più agevole e flessibile l'uscita dal mondo del lavoro di chi ha 40 e più di contributi per permettere ai giovani di avere, almeno sul piano teorico, maggiori spazi occupazionali. La discussione tra sindacato, Governo, Parlamento e Inps è aperta e potrebbe avere un primo sbocco in occasione dell'approvazione della Legge di Stabilità di fine anno. In tale provvedimento è probabile saranno ridefinite quantità e modalità della perequazione automatica delle pensioni, ragione per cui il confronto aperto unitariamente dai pensionati a livello nazionale con il Ministro del Lavoro è ancora più importante".

Ufficio Comunicazione CGIL
Bergamo, 21 luglio 2015