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Previdenza e assistenza

La perequazione delle pensioni - la Minima dal 2000 in poi

 

La perequazione delle pensioni,
ovvero il mantenimento del loro potere reale di acquisto


red La normativa in vigore prevede che annualmente le pensioni in essere debbano essere ricalcolate tenendo conto dell'aumento del costo della vita.

Questo aumento (perequazione) viene calcolato tenendo conto dell'aumento dei prezzi dei prodotti di consumo (indice Foi) che si sono determinati rispetto all'anno precedente.

In questo modo, ogni anno il meccanismo che viene adottato permette di recuperare il potere di acquisto delle pensioni che l'inflazione ha fatto diminuire.

red La ragione per cui gli aumenti annuali del recupero dell'inflazione vengono applicati in forma provvisoria e non definitiva, a partire dall'inizio di ogni anno, consiste nel fatto che la quota piena dell'inflazione che si determina annualmente (da gennaio a dicembre) è calcolabile solo dopo l'inizio dell'anno successivo e quindi diventa materialmente impossibile, per l'ente previdenziale, applicare l'aumento a partire dal gennaio.

Perciò, la normativa in vigore prevede che nel mese di ottobre di ogni anno la commissione ministeriale preposta, valutato il valore dell'inflazione maturato da gennaio e settembre dell'anno in corso e proiettando questo valore fino a fine anno, determina un valore verosimile (da qui appunto la definizione di valore "provvisorio"), che gli enti previdenziali applicheranno alle pensioni dal gennaio successivo.

Ovviamente, qualora si verifichi che il valore di inflazione definitivo maturato risulti diverso da quello provvisorio, si provvede a integrare il valore applicato provvisoriamente. In questo caso si determina un conguaglio (solitamente a favore del pensionato) che l'ente previdenziale accredita in un'unica soluzione sulla rata di pensione del mese di gennaio dell'anno successivo.

red Tuttavia, è comunque vero che le pensioni, nonostante il recupero dell'inflazione, con il tempo continuano ugualmente a perdere parte del loro reale potere di acquisto.

La causa di questa perdita è determinata fondamentalmente dal fattore fiscale, il cosiddetto "fiscal drag". Ovvero, se da un lato con la perequazione il recupero dell'inflazione sulla pensione lorda avviene più o meno in forma piena, dall'altro - a causa del non adeguamento dell'ammontare delle fasce su cui si applicano le aliquote e dell'ammontare delle detrazioni da applicare sia per la produzione di reddito che per i famigliari a carico - la trattenuta fiscale sulla pensione subisce un'impennata che spesso determina, sull'importo netto della pensione, una vera e propria batosta.


La tabella sottostante indica, a partire dall'anno 2000, i valori di perequazioni sia provvisori che definitivi applicati alle pensioni. Sulla parte di destra della tabella i valori, a mo' di esempio, sono stati applicati sulla pensione Minima.

 

Pensione Minima
La perequazione applicata dal 2000 in poi

 Anno
di riferimento 
Aumento del costo della vita
interventuto (indice Foi)  
   Ammontare mensile
Pensione Minima 
 Aumento
provvisorio
Differenza   Aumento
complessivo
   Importo
provvisorio
 Importo
definitivo
 2000            € 372,69
 2001  +2,4%  +0,2%  +2,6%   € 381,61  € 382,38
 2002  +2,7%  +0,0%  +2,7%   € 392,69  € 392,69
 2003  +2,4%  +0,0%  +2,4%   € 402,12  € 402,12
 2004  +2,5%  +0,0%  +2,5%   € 412,18  € 412,18
 2005  +1,9%  +0,1%  +2,0%   € 420,02  € 420,43
 2006  +1,7%  +0,0%  +1,7%   € 427,58  € 427,58
 2007  +2,0%  +0,0%  +2,0%   € 436,14  € 436,13
 2008  +1,6%  +0,1%  +1,7%   € 443,12  € 443,56
 2009  +3,3%  - 0,1%  +3,2%   € 458,20  € 457,76
 2010  +0,7%  +0,0%  +0,7%   € 460,97  € 460,97
 2011  +1,4%  +0,2%  +1,6%   € 467,43  € 468,35
 2012  +2,6%  +0,1%  +2,7%   € 480,53  € 480,99
 2013  +3,0%       € 495,43  


SPI CGIL di Bergamo
18 settembre 2013