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Previdenza e assistenza

Pensioni bergamasche sempre più povere - comunicato unitario

     
SPI CGIL FNP CISL UILP UIL

 I sindacati dei pensionati di CGIL CISL UL
chiedono maggior attenzione ai loro redditi e ai servizi sociali
Pensioni bergamasche sempre più povere "Il governo rivaluti le pensioni,
rimuova i tagli e gli enti locali garantiscano una spesa sociale adeguata"

Sono sempre più numerosi gli anziani di Bergamo
che si trovano in uno stato di disagio economico e sociale

red I sindacati provinciali confederali dei Pensionati FNP‐CISL, SPI‐CGIL e UILP‐UIL lanciano l'allarme per il crescente disagio degli anziani: pensioni sempre più basse, tagliate dalla crisi e dalla ripresa dell'inflazione; servizi sociali insufficienti, liste d'attesa nella sanità uguali a una vera e propria odissea; scarse risorse per la non autosufficienza aggravate dal mancato finanziamento del fondo nazionale di 400 milioni, che comporterà ulteriori aggiunte di costi per le famiglie.

L'inflazione è in aumento (a gennaio 2011 ha registrato un aumento di ben il 2,1% rispetto a gennaio 2010); è in crescita la disoccupazione (1 giovane su 4 è disoccupato), per non parlare delle prospettive tutt'altro che incoraggianti sul Pil 2011 e 2012 (siamo il fanalino di coda dell'Europa).

Si prevede che nel 2011 ammonteranno a circa 1000 € le spese in più che le famiglie dovranno sostenere per gli aumenti di tariffe, servizi, generi alimentari e benzina.

Su 16,7 milioni di pensionati, oltre 8,5 milioni non raggiungono i 1000 € di assegno e di questi 4 milioni ricevono una pensione mensile compresa tra 0 e 500 €, redditi tali da porli all'interno delle fasce di povertà assoluta.

Nella bergamasca la media delle pensioni si attesta a 600 € per le donne ed a 1150 per gli uomini e nel 2010 il valore medio di una pensione a Bergamo è di 786 euro a fronte di 831 euro della media lombarda.

Alcuni esempi dimostrano come le trattenute erodano sensibilmente gli aumenti di perequazione.

Un pensionato di Bergamo, senza carichi familiari, che nel 2007 aveva una pensione lorda di 700 euro (pari a 661,82 netti) oggi ne percepisce 750,18 lordi (696,16 netti), con una trattenuta IRPEF che passa da 36 euro a 50,70 (più 40,8%).

Non va meglio per chi nelle stesse condizioni percepiva 1200 euro lorde (pari a 1000 € netti), oggi con le perequazioni si attesta a 1286,02 che al netto delle trattenute diventano 1065 (la trattenuta Irpef passa da 182,69 euro a 208,61, con un incremento del 14,18% a fronte di una inflazione che per lo stesso periodo è stata del 7,4%).

red Dall'analisi di questi dati troviamo, purtroppo, sempre maggiori conferme sulla continua perdita del potere d'acquisto che negli ultimi 15 anni ha ridotto di 1/3 il reddito delle persone anziane. Si salvano solo coloro che vivono non solo di pensione, ma possono godere di rendite di fabbricati e di capitali finanziari.

Si registra, inoltre, una diminuzione dei consumi, anche dei beni essenziali e primari: il budget mensile non è sufficiente e una famiglia su 3 ricorre ai propri risparmi per coprire il fabbisogno. Il welfare sociale ha retto anche grazie all'aiuto che i nostri pensionati hanno messo in campo per aiutare i propri congiunti, che si sono trovati in situazioni di precaria stabilità lavorativa.

La difficoltà ad arrivare a fine mese, per molti ormai il problema nasce anche alla terza settimana, è una questione che coinvolge il 19% delle famiglie bergamasche: la metà appartiene a nuclei di pensionati che in povertà denunciano uno stato di solitudine e isolamento che incide notevolmente sulla qualità della vita.

I sindacati FNP, SPI e UILP chiedono nuovamente al Governo, nonostante finora abbia ignorato tali istanze, una manovra di sostegno alle famiglie a reddito fisso attraverso la diminuzione della pressione fiscale sui trattamenti pensionistici, specie per le fasce medio basse, la lotta all'evasione fiscale, il ripristino dell'indicizzazione delle pensioni che tenga conto non solo delle variazioni dei prezzi al consumo, ma anche delle dinamiche salariali, la creazione di un paniere ISTAT mirato ai consumi reali dei pensionati, il ripristino della percentuale di adeguamento al costo della vita, più assistenza ai bisogni sociali delle persone fragili.

Il confronto con la regione e la piattaforma in discussione a livello provinciale hanno lo scopo primario di dare continuità all'assistenza sociale alle famiglie e alle persone in forti difficoltà. Nel territorio si chiede, nonostante i tagli pesanti dei trasferimenti dello Stato e della Regione, di non diminuire i livelli delle prestazioni già erogate per minori, anziani e persone non autosufficienti.


le Segreterie provinciali
Spi - Fnp ‐ Uilp

Bergamo, marzo 2011