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RSA (Case di riposo)

Dall'ospizio alla Rsa - Come nasce un'istituzione essenziale per la nostra società


red La nascita delle case di riposo è un fenomeno relativamente recente, sviluppatosi quando nella società ha iniziato a farsi sentire in maniera decisa l'esigenza di strutture che fornissero ricovero e assistenza alle persone anziane. In passato questo problema non si poneva, dato che la vita media era molto breve e la vecchiaia rappresentava un avvenimento raro. Solo nella prima metà del XVII secolo la preoccupazione per gli emarginati ha cominciato ad assumere una rilevanza sociale e hanno iniziato a sorgere i primi ospizi, ma la lunghezza media della vita era ancora piuttosto breve e nei ricoveri trovavano sistemazione principalmente poveri e mendicanti, più che persone anziane.

red Nella nostra città, a seguito dell'emanazione di un Regio decreto, la mendicità fu messa al bando e di conseguenza venne meno l'unica fonte di sostentamento (l'elemosina) per anziani e bisognosi, che trovavano nei conventi un riparo per la notte. Nel 1811 fu così fondata la prima casa di ricovero: la "Pia casa dei poveri". Fu il primo vero ospizio a Bergamo: ospizio, dal latino hospitium cioè ospitalità: garanzia di vitto e alloggio. La struttura fu inaugurata presso la chiesa delle Grazie, ma nel 1915 si trasferì in Borgo Palazzo. Chiamata prima Clementina e in seguito Gleno è ora diventata la fondazione Carisma, passando dall'assistenza ai poveri, indigenti e ammalati della città e della provincia agli elevati standard assistenziali di oggi.

beaunered Tornando con lo sguardo al passato, troviamo i primi ospizi delle antiche comunità cristiane che si prendevano cura di orfani, ammalati e anziani, mentre nel medioevo l'accoglienza era organizzata all'interno di monasteri e conventi o nei palazzi privati di qualche mecenate. Nel XIII secolo furono istituite in tutta Europa moderne scuole di medicina, che iniziarono a cambiare il volto dell'assistenza. Nel XV nacquero i primi ospedali generali e le funzioni si specializzarono, fornendo anche trattamenti terapeutici ai bisognosi. Nel Rinascimento, questi ospedali-ospizi offrivano cure agli anziani, spesso in cambio dei loro beni.

red Nel Settecento si diffuse, sempre in tutta Europa, l'Albergo dei poveri, con una organizzazione funzionale e spaziale che anticipava l'ospizio di carità del XIX secolo, dedito esclusivamente ad anziani e orfani; l'impianto dei dormitori era quello basilicale a una o tre navate, dove decine di persone trovavano un letto. Già solo con questi cenni si capisce perché il termine ospizio abbia assunto una connotazione negativa: erano luoghi dai quali chi poteva si teneva lontano.

red A partire dal 1700 e soprattutto nel 1800 le condizioni igieniche e alimentari della società migliorarono, favorendo un rilevante allungamento della vita e un conseguente accrescimento demografico. Ciononostante, il problema dell'assistenza agli anziani non si presentava ancora come un vero e proprio bisogno collettivo, date le caratteristiche dell'organizzazione sociale: la difficoltà era quasi solo economica, perché le famiglie erano in grado di ospitare e dare assistenza fino alla fine ai propri vecchi. Lo spazio non mancava e c'erano sempre le donne, che si occupavano prevalentemente della casa e dei figli. Solo quando un anziano non aveva più nessuno si ricorreva all'ospizio, soluzione vissuta con un sentimento di disagio e di vergogna. Mai sarebbe venuto in mente di mandare un proprio genitore in ospizio a un membro, non dico della borghesia, ma dei ceti popolari non in povertà.

red Un cambiamento si impose nel secondo dopoguerra, con la tendenza all'indipendenza abitativa ed economica delle diverse generazioni. Gli alloggi divennero più piccoli, le donne uscirono di casa per lavorare e contribuire alla sussistenza della famiglia. Per gli anziani non c'era posto quando non erano più autosufficienti, mentre la loro vita "inattiva" si allungava.

red Fu a metà degli anni Novanta del secolo scorso che in Italia si istituirono le Rsa: le residenze assistenziali per anziani, quelle che tutti conosciamo, quelle che sono state sotto la lente durante questa pandemia rimettendo in discussione il modello assistenziale, non perché (almeno sul nostro territorio) non offrano un'assistenza di elevato standard, ma perché non possono essere l'unica soluzione al problema dell'invecchiamento.

red Ed ecco che il cerchio si chiude e i problemi ritornano con tutta la loro urgenza. Riflettiamoci, tenendo presente che le Rsa sono oggi un'istituzione essenziale per tutta la struttura produttiva e che senza di esse l'intero assetto sociale che conosciamo sarebbe insostenibile. Ma sono davvero l'unica alternativa?

Nell’immagine, l’interno dell’Hôtel-Dieu, sorto a Beaune (Francia)
verso il 1450 e ancora oggi visitabile

Augusta Passera
Dal periodico "Spi-Insieme"
Bergamo, luglio-agosto 2021