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Attività politica

Proposte e analisi su occupazione, sviluppo e welfare - il documento


La strada verso la ripresa, secondo Cgil - Cisl - Uil di Bergamo 

red Sono tutti d'accordo, più che mai convinti che serva subito "un'operazione di rilancio del territorio attraverso il confronto e l'iniziativa coordinata con tutte le componenti economiche e sociali presenti". Con questa priorità CGIL, CISL e UIL di Bergamo hanno presentato un nuovo documento unitario su occupazione, sviluppo e welfare, temi sui quali confrontarsi e coordinarsi con "le banche, l'università, le associazioni industriali e dell'artigianato, la Camera di Commercio, le rappresentanze istituzionali".

red In recessione ormai da più di cinque anni, quella dell'Italia è una situazione fra le peggiori del continente. Un forte rallentamento ha colpito anche l'economia bergamasca dove il numero delle imprese attive è diminuito per la prima volta dopo oltre 10 anni, con saldi negativi nell'edilizia, nel commercio e nella manifattura. Anche a Bergamo lo sbocco occupazionale rappresentato, fino a qualche tempo fa, dal settore del commercio e dei servizi oggi non garantisce più questa funzione.

red L'occupazione è calata di oltre 13.000 unità (meno 2,9%) facendo innalzare il tasso di disoccupazione dal 3% al 7% con ben 18.000 persone in più alla ricerca di un lavoro e con il rischio che la crisi occupazionale possa diventare strutturale anche a causa della recessione e del mancato turnover, con il ritardato ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e la prolungata permanenza al lavoro dei lavoratori più anziani, anche per effetto della riforma Fornero sulla previdenza. Il tracollo e le tensioni sociali sono state attenuate solo grazie agli ammortizzatori sociali: CIG e CIG in deroga.

red Per invertire questa pericolosa situazione CGIL, CISL e UIL di Bergamo sono "convinte sia necessario riprendere la via dello sviluppo in grado di creare nuovi e qualificati posti di lavoro, a partire da quei settori indicati dall'Europa come trainanti per i prossimi anni: green economy, dunque energie rinnovabili, risparmio energetico ed edilizia sostenibile, bioprodotti, riciclaggio dei rifiuti, tecnologie per la sanità. Altre direzioni, che potranno segnare un'inversione di tendenza, sono quelle dei servizi e cura alla persona, del turismo, della cultura, del rilancio del manifatturiero investendo nella riconversione, con produzioni innovative, delle aree industriali dismesse. La strada che può condurre alla ripresa e allo sviluppo del tessuto produttivo a Bergamo passa anche attraverso un nuovo patto tra sistema formativo e sistema produttivo per rendere coerenti gli indirizzi formativi con le esigenze del mondo della produzione e dei servizi".

red Nel documento si parla di "politiche attive come investimento sociale", fra politiche di riqualificazione e rioccupazione, rete dei servizi per l'impiego, apprendistato professionalizzante, formazione continua, co-working, etc; si affronta la questione dello sviluppo territoriale parlando di marketing territoriale, ricerca, internazionalizzazione e innovazione, ma anche di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.

red Viene rivolto un "pressante invito al sistema bancario provinciale a non restringere il credito alle imprese e alle famiglie, a definire un progetto di emissioni obbligazionarie dedicate allo sviluppo economico del territorio (da impiegare nel finanziamento delle piccole e medie imprese), accesso al credito agevolato per i giovani interessati a sviluppare attività imprenditoriali o di start up".

red Si parla di infrastrutture ("CGIL, CISL e UIL considerano necessari la realizzazione di Autostrada Pedemontana, Interconnessione Pedemontana - Bre.Be.Mi., Collegamento ferroviario con l'Aeroporto, Interporto di Caravaggio, Scalo merci di Verdello e Montello). E si affronta anche il capitolo della valorizzazione e dell'ampliamento della contrattazione decentrata, con relazioni industriali innovative, intese nella direzione dell'accordo interconfederale del 28 giugno 2011, investimento delle imprese sulla cultura della sicurezza, sulla prevenzione e sulla formazione continua.

red I sindacati approntano, con questo Documento, anche un "piano per un nuovo welfare territoriale": al proposito CGIL, CISL e UIL intendono consolidare le "azioni di confronto sistematico con il sistema delle autonomie locali bergamasche impegnandole sui temi della salvaguardia dei servizi sociali; porre al centro delle politiche contrattuali (aziendali, categoriali e territoriali) i problemi della conciliazione; studiare ed attivare, strumenti mutualistici derivanti anche dalla contrattazione territoriale e aziendale, alimentati da risorse pubbliche e private, con l'obbiettivo di sostenere azioni di welfare territoriale volte al sostegno al reddito, con particolare attenzione ai lavoratori e lavoratrici con maggiori carichi familiari licenziati disoccupati cassa integrati; sostegno alla formazione, ricollocazione, nuova occupazione; potenziamento dei servizi erogati dal territorio finalizzati ad una migliore possibilità di conciliazione tempo lavoro/tempo famiglia delle lavoratrici e dei lavoratori; sostegno della non-autosufficienza".

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Bergamo, dicembre 2013