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NEWSLETTER BIBLIOTECA "DI VITTORIO" - OTTOBRE 2025

Ben ritrovate e ben ritrovati,

L’autunno denso di iniziative ed eventi che abbiamo presentato nella scorsa newsletter entra ora nel vivo. Abbiamo inaugurato mercoledì 8 ottobre la mostra “Non chiamiamole solo staffette” che sarà visitabile fino al 22 ottobre negli orari di apertura della CGIL di Bergamo.
Ci prepariamo a un novembre scoppiettante, in cui saremo coinvolti in diverse presentazioni di libri e iniziative insieme ad altre realtà culturali del territorio, con la nostra consueta rassegna delle novità librarie del mese:

 

Partiamo da “Mafia ed economia. Il rischio criminale in Lombardia” di Nando Dalla Chiesa e Andrea Carni che ci parla del livello di infiltrazione della ‘ndrangheta nella nostra regione. “Confini di classe. Disuguaglianze, migrazione e cittadinanza nello Stato capitalista” di Lea Ypi che smaschera le narrazioni identitarie e rivendica la giustizia di classe come bussola per ripensare la democrazia. Fabio Chiusi scrive invece “La fortezza automatica. Se l’IA decide chi può varcare i confini”. Il settore più avanzato dell’automazione è anche uno dei più opachi al controllo democratico. “NEET I 7 volti di una generazione in attesa” di F. Capeci, V. Meli, E. Basha che affrontano il tema di una delle sfide sociali più complesse e urgenti oggi in Italia. “Il lavoratore sovrano. Lavoro e cittadinanza democratica” di Axel Honneth che sostiene come la partecipazione alla formazione della volontà democratica può procedere solo da una divisione del lavoro trasparente ed equamente regolamentata. “Questione di classe” di Alessandro Sahebi che riporta al centro i meccanismi economici e sociali che ci governano e come possiamo disinnescarli. Roberto Esposito scrive “Il fascismo e noi. Un’interpretazione filosofica” e ci interroga sulla necessità si smontare la macchina metafisica dietro l’evento storico più tragico del Novecento. “Un’ecologia decoloniale. Pensare l’ecologia dal mondo caraibico” di Malcom Ferdinand propone un’interpretazione interessante di due aspetti fondamentali del nostro tempo: razzismo e crisi ambientale. Infine un romanzo e una raccolta di poesie: “Il pozzo delle bambole” di Simona Baldelli è il sogno di riscatto di un’Italia che corre dalla rovina della guerra verso gli anni Sessanta attraverso gli occhi della giovane Nina. “In cammino. Poesie migranti” di Michael Rosen illustrato da Quentin Blake è una raccolta di poesie che vuole riflettere sull’insensatezza della guerra e sulle vite di chi è ancora costretto a scappare in terra straniera.

Ecco le novità del mese:

Mafia ed economia. Il rischio criminale in Lombardia (Nando Della Chiesa e Andrea Carni, Futura Editrice, 2025)

Quanto è presente il fenomeno mafioso in Lombardia? Qual è il livello di infiltrazione della ‘ndrangheta nella regione più popolosa, ricca e progredita d’Italia? Quale il suo grado di radicamento? Questo volume mira a sistematizzare gli scomodi risultati di una recente e ampia ricerca su “mafia ed economia in Lombardia” svolta dal centro Cross dell’Università degli Studi di Milano in partenariato con CGIL Lombardia. Emerge l’ascesa degli interessi e delle logiche di mafia in un’area che un tempo ne era quasi immune. Si delinea la sagoma di un capitalismo pericolosamente ibrido, la cui realizzazione va e può essere ancora contrastata.

Confini di classe. Disuguaglianze, migrazione e cittadinanza nello Stato capitalista (Lea Ypi, Feltrinelli, 2025)

Lea Ypi decostruisce qui, in modo radicale, i luoghi comuni del dibattito pubblico su migrazione, integrazione, sovranismo e cittadinanza e dimostra che le politiche migratorie contemporanee rafforzano la divisione tra classi sociali e che lo stato capitalista è spesso uno strumento di esclusione e di dominio. La vera frattura non passa tra nativi e stranieri, ma tra chi ha diritti e risorse e chi ne è sistematicamente privato. La sinistra perde di vista ciò che ha storicamente costituito il suo compito: organizzare la solidarietà di classe.

La Fortezza automatica. Se l’IA decide chi può varcare i confini (Fabio Chiusi, Bollati Boringhieri, 2025)

Il settore più avanzato dell’automazione è anche uno dei più opachi al controllo democratico. E ciò che accade oggi alle frontiere – sempre più automatizzate – contribuisce a radicare l’idea che l’unica risposta all’Altro sia la sorveglianza continua e totale. “Gli occhi della fortezza saranno ovunque. Nelle videocamere intelligenti montate sulle torri di sorveglianza ai confini o nei centri dove raccogliere o smistare migranti. Nelle analisi a base di IA dei dati satellitari, a caccia di comportamenti “anomali” di imbarcazioni, veicoli o individui ai confini. Nei software di riconoscimento emotivo o di analisi dei dialetti per comprendere se un richiedente asilo mente o dice il vero quando parla di sé, del suo passato e dei suoi intenti.

NEET. I 7 volti di una generazione in attesa (F. Capeci, V. Meli, E. Basha, FrancoAngeli, 2025)

Il fenomeno dei NEET (acronimo di “Not in Education, Employment or Training”), ovvero dei giovani che non studiano e non lavorano, rappresenta una delle sfide sociali più complesse e urgenti di oggi in Italia. Frutto di una serie di ricerche condotte dagli autori il testo offre un contributo del tutto originale per fotografare un fenomeno, individuare delle chiavi interpretative per comprenderlo e suggerire azioni possibili. Il libro individua in questo universo sette profili distinti. Ciascuno viene esplorato con una chiave di lettura specifica, presentando spunti nuovi e immaginando cosa possano fare famiglie, scuola, mondo del lavoro e istituzioni per supportare questi giovani.

 

Il lavoratore sovrano. Lavoro e cittadinanza democratica (Alex Honneth, Il Mulino, 2025)

Una tesi chiara e coraggiosa: la partecipazione alla formazione della volontà democratica può procedere solo da una divisione del lavoro trasparente ed equamente regolamentata. Trascorriamo gran parte del nostro tempo nel mondo sociale del lavoro, uno spazio unico, dove viviamo esperienze e impariamo lezioni utili ad agire sugli assetti di una comunità politica. Solo intervenendo sulle condizioni lavorative abbiamo la possibilità di promuovere forme di comportamento cooperativo che giovano alla convivenza collettiva. L’indipendenza economica, l’autonomia intellettuale e fisica, la riduzione delle tensioni e delle routine, il rispetto di sé e la fiducia nella propria voce: sono tutte opportunità decisive per accedere all’esercizio della sovranità politica.

Questione di classe, (Alessandro Sahebi, Mondadori, 2025)

In questo saggio lucido e provocatorio l’autore smonta le narrazioni dominanti della nostra società – il mito della meritocrazia, l’ossessione per la performance, l’equazione tra fallimento economico e colpa individuale – per restituirci un’immagine più onesta dei meccanismi sociali che ci governano e degli strumenti con cui possiamo iniziare a disinnescarli. Uno sguardo politico che non rinuncia all’utopia per una società in cui il lavoro non sia più l’asse portante dell’identità, ma una delle tante attività che rendono piena la vita. In cui “chi sei” conti di più di “quanto vali”. Il pensiero dominante ci ha convinto che la felicità sia una conquista individuale e non collettiva. Ma è solo l’ennesimo inganno di un sistema ingiusto che alimenta la competizione e l’egoismo per dividerci.

Il fascismo e noi. Un’interpretazione filosofica (Roberto Esposito, Einaudi, 2025)

Nel cuore del Novecento l’onda nera del nazifascismo ha rischiato di sommergere l’intera società europea. E non si è ancora del tutto ritirata. La lotta contro di essa resta incerta perché quei linguaggi, quelle immagini, quelle pulsioni c’interpellano direttamente. Riguardano non solo “loro”, i fascisti, ma anche “noi”. Soltanto riconoscendone l’inquietante latenza nella nostra esperienza, anziché illuderci di esorcizzarla con stanchi rituali, potremo sperare di smontare la sua macchina metafisica. Per quanto in forma aberrante, il fascismo ha sfidato la tradizione filosofica europea sul suo stesso terreno, rovesciando il significato dell’esistenza umana, della vita e della morte. Perciò, prima ancora che sul piano politico, è su di esso che gli va data una risposta. Sulla scorta di un confronto con alcuni dei massimi esponenti del pensiero, della psicoanalisi e della letteratura, da Bataille a Lévinas, da Freud a Schmitt, da Pasolini a Littell, questo libro propone un’interpretazione filosofica dell’evento storico più tragico dell’età contemporanea.

Un’ecologia decoloniale. Pensare l’ecologia dal mondo caraibico (Malcolm Ferdinand, Tamu, 2024)

Con i Caraibi al centro della tempesta moderna – luogo dell’approdo di Colombo ma anche dei test nucleari, delle monocolture inquietanti e della deforestazione – questo volume propone un fondamentale salto interpretativo in due aspetti essenziali del nostro tempo: il razzismo e la crisi ambientale. Ferdinand guarda alle devastazioni attuali e alla storia della schiavitù, a chi è stato imbarcato nella stiva della nave negriera, per ridefinire il colonialismo come modi di abitare la terra e l’attuale sconvolgimento del pianeta come suo effetto diretto. Ponendo alla base della sfida ecologica la pluralità delle condizioni di vita e delle forme di oppressione che interessano gli esseri umani e non umani – i suoli, le piante e gli animali – Ferdinand attraversa la letteratura caraibica e l’immaginario occidentale, il lessico delle comunità originarie delle Americhe e le pratiche degli schiavi fuggitivi. Solo prendendo coscienza di una storia comune, è possibile immaginare di uscire dalla stiva e costruire un ponte di giustizia su una nave-mondo comune.

Il pozzo delle bambole (Simona Baldelli, Sellerio, 2023)

Nina viene abbandonata in un orfanotrofio nell’immediato dopoguerra. Le suore fanno la cresta sul vitto e le elemosine, il confine fra disciplina e oppressione è molto sottile. Quando Nina compie sette anni arriva Lucia che però non possiede la scorza necessaria per salvarsi dall’insensata cattiveria delle monache. Nina si sente in dovere di difenderla. Oltre le mura dell’istituto c’è un mondo al quale loro non hanno accesso e dove accadono fatti clamorosi – la nascita della televisione, il discorso rivoluzionario di un reverendo nero, l’assassinio di J.F. Kennedy. Quando a diciott’anni Nina esce dall’orfanotrofio trova davanti a sé un continente inesplorato. La sua vita sembra iniziare da capo: incontra nuove amiche, con loro partecipa a manifestazioni e scioperi e alla storica occupazione del grande tabacchificio di Lanciano, nel maggio del 1968, durata ben quaranta giorni. Il romanzo è una storia di crescita e formazione, ma anche un racconto di fabbrica e lotte; soprattutto un racconto di fabbrica e lotte.

In cammino. Poesie migranti (Michael Rosen, Mondadori, 2020)

L’infanzia trascorsa a Londra come figlio di emigrati ebrei polacchi, gli orrori dell’Olocausto, le cicatrici lasciate dall’odio viste attraverso gli occhi di chi si è salvato: questo raccontano le poesie di Michael Rosen.
Ma questa raccolta è anche una riflessione sull’insensatezza della guerra. È un viaggio tra le paure e gli interrogativi di chi ancora oggi è costretto a scappare in terra straniera, spesso diffidente e crudele. È il ricordo di volti, profumi, sapori di un’infanzia mai dimenticata, della melodia che si produce tra lingue e culture diverse che si incontrano.