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NEWSLETTER BIBLIOTECA "DI VITTORIO" - GIUGNO 2025

Ben ritrovate e ben ritrovati,

Ci lasciamo alle spalle i referendum e i loro esiti deludenti senza scordare l’impegno di tutti e tutte nel portare avanti questa importante campagna referendaria a cui sono state dedicate le energie dell’apparato politico e tecnico della CGIL e di tutti coloro che ci hanno sostenuto portando il loro voto alle urne, a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti.

La newsletter di giugno sarà l’ultima con le novità librarie prima della pausa estiva, riprenderemo poi a settembre con le varie novità.

Veniamo ora ai nostri libri. Un filo conduttore rintracciabile tra le letture proposte questo mese è sicuramente quello socio-politico partendo da “Prima agli italiani. Welfare, sciovinismo, risentimento” di E. Gargiulo, E. Morlicchio, D. Tuorto, passando per “Iperpolitica. Politicizzazione senza politica” di Anton Jäger che analizza come polarizzazioni e controversie ideologiche da social non permettano di immaginare dimensioni di lotta collettiva concreta. Dello stesso tenore: “La fattoria degli umani. Come le piattaforme digitali stanno riprogettando la nostra vita” di Enrico Pedemonte. “Macchina capitale. Genesi e struttura dello sfruttamento” di Margherita Pascucci riflette sul capitale come meccanismo di sfruttamento in quanto appropriazione della capacità produttiva altrui. “Non facciamo del bene” di Andrea Morniroli e Gea Scancarello è invece un’interessante inchiesta sul lavoro sociale tra agire politico e funzione pubblica. “La fabbrica del passato” di Mauro Boarelle raccoglie le autobiografie di militanti comunisti (1945-1956). “Maranza di tutto il mondo, unitevi!” è la provocazione di Houria Bouteldjia che ripercorre la storia della sinistra francese e europea per spiegare il presente. Infine due romanzi e una graphic novel: “E le stelle stanno a guardare” di Archibald J. Cronin un romanzo che pone al centro i conflitti sociali, civili e sentimentali diventato un classico; “Il libro della scomparsa” di Ibtisam Azem: cosa succederebbe se tutti i palestinesi sparissero improvvisamente? Uno dei romanzi più innovativi del panorama letterario arabo e “La grande rimozione” di Roberto Grossi che con la forza del racconto per immagini illustra il grande rimosso della nostra epoca: il cambiamento climatico.

Ecco, dunque, i libri del mese:

 Prima agli italiani. Welfare, sciovinismo, risentimento (E. Gargiulo, E. Morlicchio, D. Tuorto, il Mulino, 2024)

Lo sciovinismo del welfare che considera gli immigrati e i rifugiati un “salasso delle risorse della nazione”, riflette la crisi dei sistemi di capitalismo democratico e il fallimento del progetto neoliberista. Attraverso ricostruzioni storiche e affondi sul caso italiano, gli autori vedono in questa particolare combinazione di retorica e pratica politica neostatalista una strategia di gerarchizzazione della società che crea status giuridici diversificati agendo sullo “spazio” di appartenenza e facendo perno sul tempo di permanenza. In quest’ottica diventa possibile e legittimo riformulare la distinzione tra soggetti meritevoli e non meritevoli: il discrimine non è più tra poveri inabili che possono aspirare alla protezione sociale e poveri abili forzati ad accettare qualsiasi lavoro, ma tra “veri appartenenti” alla nazione e “ospiti indesiderati”.

Iperpolitica. Politicizzazione senza politica (Anton Jäger, Nero, 2024)

Dopo interi decenni di crollo delle ideologie, crisi dei partiti e “morte della politica”, ecco che finalmente la politica è tornata. O almeno così sembra: in effetti mai come oggi la società sembra spaccarsi in due su tutte le questioni di attualità. Eppure le organizzazioni politiche sono sempre più deboli, i sindacati inesistenti, i partiti evaporati e a votare non va ormai quasi più nessuno. Dalla post-politica siamo insomma passati all’iperpolitica: un fenomeno alimentato dai continui litigi online che impediscono di immaginare dimensioni di lotta collettiva. Il dibattito su qualsiasi istanza si esaurisce in controversie ideologiche buone per i social, senza che a tanta animosità corrisponda alcun effetto sui processi decisionali che ci governano. Col risultato di ritrovarsi nel pieno di un paradosso in cui tutto si politicizza e nulla si realizza.

La fattoria degli umani. Come le piattaforme digitali stanno riprogettando la nostra vita  (Enrico Pedemonte, Treccani, 2024)

Perché dopo il 2005 il numero delle democrazie nel mondo si assottiglia, cresce la sfiducia nei governi mentre crollano le vendite dei giornali e aumentano i disturbi mentali tra gli adolescenti? E perché si moltiplicano le proteste e i conflitti in tutto il pianeta? Che ruolo ha avuto internet – la cui diffusione in quegli anni esplode ovunque grazie ai social e agli smartphone in questa ondata di instabilità? Pedemonte racconta in che modo le piattaforme digitali gestite da un gruppo di aziende diventate più potenti degli Stati  grazie a un mondo privo si regole – hanno modificato le nostre abitudini, il nostro modo di informarci, di comunicare e di passare il tempo. Dalle utopie degli anni Novana alla disinformazione di massa fino alla crisi della democrazia e all’insorgere di nuovi modelli di intelligenza artificiale.

Macchina capitale. Genesi e struttura dello sfruttamento (Margherita Pascucci, ombre corte, 2022)

L’analisi di Pascucci muove dalla formazione del denaro e della prima metafisica nell’antica Grecia per poi passare alla struttura teorica del capitale ai suoi esordi “ragione seminale di lucro” come veniva definito nel Medioevo. Seguendo lo svilupparsi di questa seminalità a livello storico, si affronta poi la lettura che Sohn Rethel, Deleuze e Guattari hanno dato del capitale come meccanismo di sfruttamento e “presupposto”. A fronte di questa analisi l’autrice propone alcuni meccanismi di affrancamento dal meccanismo di sfruttamento stesso: “Il più di essere”, ossia un plusvalore che torna sul lavoratore.

Non facciamo del bene. Inchiesta sul lavoro sociale tra agire politico e funzione pubblica (Andrea Morniroli, Gea Scancarello, Donzelli editore, 2025)

Sanità, assistenza, scuola, accoglienza ai migranti sono solo alcuni dei settori in cui lo stato perde terreno e trova nell’impresa sociale una stampella essenziale ma non sufficientemente riconosciuta. Operatori e operatrici sociali che insieme alle loro cooperative e ai loro enti stanno all’intersezione tra le situazioni reali con e loro complessità e le pessime politiche che avrebbero la pretesa di governarle. Cooperative piegate alla logica del profitto, i finti buoni che si arricchiscono sulla pelle di chi sta male: esiste forse un discorso più efficace da offrire in pasto all’opinione pubblica? Questo libro scomodo entra nel mondo del lavoro sociale per evidenziare come possa rappresentare una risorsa preziosa a patto che recuperi la propria natura originaria: la costruzione di politiche che abbiano al centro le persone, i luoghi, le comunità.

La fabbrica del passato. Autobiografie di militanti comunisti (1945-1956) (Mauro Boarelli, Quodlibet, 2021)
Nel primo decennio del secondo dopoguerra, il Partito Comunista italiano obbligava i suoi militanti a narrare pubblicamente e a scrivere un'autobiografia. Questa pratica era importata dall'Unione Sovietica, ma le sue radici erano ancora più antiche della rivoluzione d'Ottobre. Perché il partito rivolgeva alla propria base una simile richiesta? Perché i militanti aderivano senza riserve? Qual era l'intreccio tra la costrizione e il desiderio di scrivere? Il libro intende rispondere a queste domande sulla base del più vasto fondo documentario esistente in Italia, che raccoglie oltre milleduecento autobiografie. La ricerca intreccia molteplici punti di osservazione: il rapporto tra la pratica autobiografica e la religione, l'uso della scrittura per la costruzione di rapporti gerarchici all'interno dell'organizzazione politica, i libri letti dai militanti nel loro percorso di formazione, gli scarti tra la narrazione e la norma che pretendeva di regolarla.

Maranza di tutto il mondo unitevi! Per un’alleanza dei barbari nelle periferie (Houria Bouteldjia, DeriveApprodi, 2024)

In Europa e in Nord America assistiamo al crescere di una classe operaia bianca affascinata dai partiti populisti. I candidati di destra sembrano raccogliere ovunque i frutti del disagio sociale. Con la sua analisi, la studiosa e militante antirazzista franco-algerina Houria Bouteldja ripercorre la storia della sinistra francese ed europea per spiegare questo enigma e immaginare come superarlo. L’autrice mostra come nel privilegiare elettori e lavoratori bianchi, partiti e sindacati di sinistra abbiano posto le basi per un «contratto razziale» che organizza i rapporti sociali e del lavoro. Per sconfiggere l’estrema destra, il libro sostiene la necessità di unire i «barbari» delle metropoli postcoloniali e i «bifolchi» del lavoro povero in Europa. Il  libro è un appello appassionato all’antirazzismo come lotta di liberazione dall’eredità della violenza coloniale e da un presente fatto di miseria per molti.

E le stelle stanno a guardare(Archibald J. Cronin,, Bompiani, 2017) 

Sullo sfondo delle miniere del Galles, una storia umanissima di grandi, fondamentali conflitti sociali, civili, sentimentali. Nel cuore dei protagonisti divampa la lotta per ottenere più giustizia, libertà e realizzare finalmente un ideale e un progetto di vita felice. Molti sono i contrasti e i conflitti che Cronin ritrae con sottile e attenta psicologia, dando ai personaggi una profondità autentica che si può riscontrare solo nei ritratti dei grandi e affermati romanzieri. Il soffio della vita vissuta è presente in tutto il libro ed è la caratteristica che ha fatto conoscere Cronin a milioni di lettori di tutte le età e in tutto il mondo. Per questo E le stelle stanno a guardare è considerato un capolavoro non soggetto alle mode del tempo.

Il libro della scomparsa(Ibtisam Azem, Hopefulmonster editori, 2024)

Il mistero avvolge un fatto senza precedenti: verso la mezzanotte di una notte qualsiasi, tutti i palestinesi improvvisamente scompaiono, volatilizzati. Non si sa che fine abbiano fatto autisti, braccianti, medici e infermieri, giovani e vecchi. Cosa potrebbe accadere agli israeliani se i palestinesi non fossero più, allo stesso tempo, il nemico, il capro espiatorio, l'alibi? Cosa succede quando, nella propria vita, scompare il nemico?

La grande rimozione(Roberto Grossi, Coconino Press, 2024)

Utilizzando tutta la forza del racconto per immagini, Roberto Grossi affronta la grande rimozione della nostra epoca: il cambiamento climatico causato dall'uomo.
Una minaccia, quella del cambiamento climatico, che facciamo di tutto per non vedere, che fatichiamo a comprendere, nonostante metta in discussione la nostra stessa sopravvivenza. Con una narrazione avvincente, che tiene insieme storia, scienza, politica ed esperienze personali, questo libro offre una visione unitaria del problema, svelando la profonda crisi democratica dietro al disastro ambientale.

Come sempre questi e altri libri sono disponibili al prestito. Non occorre essere iscritti a nessuna rete bibliotecaria perché al momento del prestito se non siete registrati vi iscriviamo noi.

L’intero patrimonio della Di Vittorio è consultabile sul sito dell’OPAC SBN: https://opac.sbn.it/

È possibile mettere come filtro di ricerca la nostra biblioteca per un’indagine più dettagliata.

GLI ORARI DELLA BIBLIOTECA SONO:

Lunedì-Venerdì: 8.45-12.30

Martedì e Giovedì: 8.45-12.30 e 13.30-15.45

Vi aspetto!

Mara